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Visualizzazione dei post da novembre, 2019
#15-L'evoluzione futura della cosa
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"lu crivu" seppur con molte modifiche è arrivato fino ai giorni nostri. Molti pizzaioli, o grandi industrie, infatti, usano forme di setaccio per eliminare le impurità ed ossigenare la farina in modo da rendere i prodotti più teneri e compatti. In futuro, credo, si realizzerà una forma di setaccio, molto simile al "crivu", ma più tecnologico, in quanto presenterà un interruttore che permetterà al "crivu" di muoversi in modo oscillatorio per svolgere il suo lavoro senza un minimo di fatica per la persona. Quest'oggetto avrà una sensibilizzazione del peso e sarà di dimensioni notevoli, seppur molto leggero, in modo da poter sostenere un gran numero di chili di farina e poterli setacciare molto più velocemente delle attuali "macchine setacciatrici" esistenti in commercio.
#14-La cosa come simbolo
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Secoli fa, il setaccio era simbolo di verginità. quest'ultimo fu attribuito grazie ad una leggenda, narrata anche da Tito Livio, seconda la quale una sacerdotessa Romana, Tuccia, era stata accusata di aver violato il suo voto di castità; le venne quindi data la possibilità di negare l'accusa tramite un azione: ella doveva cercare di raccogliere l'acqua del fiume Tevere con un setaccio. Meravigliando tutti, ella ci riuscì e quindi venne assolta. https://it.wikipedia.org/wiki/Tuccia
#13-L'anatomia della cosa
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Il crivu o setaccio può essere scomposto in una specie di 'part list' come segue: Bordo circolare: Permette di introdurre più materiale che deve essere setacciato. Fondo: Generalmente metallico, permette di eseguire una cernita del materiale in base alle dimensioni, più in particolare serve per permettere al materiale di essere pulita dalle impurità e quindi a filtrare materiale avente dimensioni maggiori a quelle delle maglie. E' possibile anche introdurre più 'fondi' in modo da suddividere un materiale eterogeneo nelle parti che lo compongono
#10- I proverbi della cosa
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'Addu o senza addu, Diu fa jornu e senza lu to crivu spagghiu e cernu' Con il gallo o senza il gallo Dio fa sorgere ugualmente il sole ed io senza il tuo setaccio ugualmente pulisco il grano e lo seleziono . 'Ammucciari u suli cu lu crivu' Nascondere il sole con il setaccio (colui che preferisce illudersi, piuttosto che accettare la realtà).
#09- I nomi della cosa
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Crivu E' un termine siciliano che significa setaccio, vaglio. Abruzzo: cruvellucije, s'tacc, sitàcce. Basilicata : c'rnegg, setacce. Emilia-Romagna: dàs, sdaz, Zdaz. Lombardia: Crìbi, Cribi, sedàs, tamìs. Marche: Staccia. Piemonte: Crìbi, siass. Puglia: Farnaru, Lu ciurnuìcchie. Trentino-Alto Adige: Crivèl, sdazz, tamiss. Veneto: Tamiso.
#08- La cosa
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Come precedentemente annunciato, Selinunte è caratterizzata da molti oggetti, ma i principali sono la bottiglia d'olio e "lu crivu". Decido di soffermarmi su quest'ultimo, in quanto è proprio questo che mi evoca più ricordi; quando ero bambino, infatti, con i miei nonni e i miei zii ci riunivamo due volte a settimana per preparare il pane per tutta la famiglia. naturalmente, essendo piccoli, io e mio fratello, spargevamo la farina un po ovunque, prendendo il "crivu" come fosse un gioco. con il passare degli anni, i nonni diventavano vecchi e lasciavano a noi il "timone" e la responsabilità della preparazione del pane e del setaccio della farina. Mi piace ricordare questi momenti passati insieme alla mia famiglia, sono ricordi che emanano sempre un po di gioia e allo stesso tempo rancore per i giorni passati che ormai non esistono più.
#07-Un film
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L'isola del tesoro E' un film di fantascienza del 1987 prodotto dalla RAI e diretto dal regista Margheriti sotto lo pseudonimo di Antonhy M. Dawson. Lui realizzo il lavoro iniziato da Renato Castellini che morì prima di cominciare le riprese. Esso è tra i più costosi film italiani. ''Nel 2300, Gimmi Hawkins è il figlio della proprietaria di una locanda che si trova accanto alle rovine dello Spazioporto dei templi , nei pressi di Selinunte. Qui giunse Billy Bones, un viaggiatore spaziale che si è ammalato per avere assunto il Drek, una droga diffusa fra gli astronauti. Bones, sul punto di morire, consegna a Gimmi una mappa che riporta le indicazioni-lasciate da un pirata spaziale di nome Flint- per trovare un tesoro. Altri pirati stanno cercando Bones e la mappa; quando questi arrivano, Gimmi si nasconde e, ottenuto un finanziamento dal Conte Ravano, compone un equipaggio per trovare il tesoro. A bordo dell'Hispaniola l'equipaggio combatte per impadronirsi
#05-Il mito
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Il mito collegato a Selinunte, è uno dei miti più famosi della tradizione greca. Nel tempio C di Selinunte è stata ritrovata una metopa raffigurante il mito di Perseo e la Gorgone Medusa. ''Sull'antica città greca di Argo regnava un re che si chiamava Acrisio, al quale un oracolo aveva predetto che un giorno sarebbe stato ucciso da suo nipote.Il re decise di rinchiudere la figlia Danae in una camera sotterranea di bronzo, per evitare che potesse dare alla luce dei figli.Zeus, si trasformò in pioggia d'oro e si unì a lei, dandole un figlio, che fu chiamato Perseo. Il re Acrisio allora, decise di liberarsi della figlia e del piccolo nipotino rinchiudendoli in una cassa d'oro che gettò in mare. La cassa fu recuperata dal re dell'isola di Serifo, il re Polidette, che si occupò del bambino allevandolo come un figlio, fino a quando non divenne un giovane bellissimo e forte. Il re, intanto, si era innamorato di Danae e per liberarsi di Perseo gli ordinò di portar
#04-Le citazioni
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[...]Dovevo recarmi a Selinunte: presi informazioni necessarie su tutto quanto concerne questa città fiorente un tempo e oggi completamente in rovina. Se ne scorgono facilmente i resti a sud di Castel Vetrano. Me li fecero osservare dai confini di una ricca campagna coperta di colture di ogni genere e soprattutto di alberi da frutta, che affascinavano lo sguardo per la varietà delle forme e dei colori. Il mare chiude maestosamente la prospettiva. Sulla riva si sgorgono le colonne di un tempio, il più grande dell'antica Selinunte, che dominano tutto ciò che circonda. La gente del paese le chiama Pilieri giganti, le colonne dei giganti, per la loro smisurata grandezza.[...] Jean-Pierre Houel, Il viaggio in Sicilia, Edizione di storia e studi sociali, 2013, pag 25
#02- Le cose
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Tra gli oggetti ritenuti caratteristici del luogo abbiamo sicuramente la bottiglia d’olio extravergine di oliva, più precisamente l’oliva caratteristica del luogo è la Nocellara del Belice. I primi a coltivare quest’oliva furono proprio i Selinuntini, infatti sono pervenute fino a noi le antiche macine in pietra con cui venivano lavorate tali olive. ‘Nota anche come Oliva di Castelvetrano ,è un’oliva tipicamente siciliana coltivata nell’area protetta della Valle del Belice. Nasce nella provincia Trapanese, in quel lembo di terra verdeggiante tra Partanna, Castelvetrano e Campobello di Mazara,costeggiato dal Lago Trinità e a pochi chilometri dal mare, dove i templi di Selinunte le proteggono da più di 2600 anni.’ Uno degli oggetti più caratteristici è senza dubbio il Crivu, strumento utilizzato per setacciare la farina. Anticamente esso era uno degli oggetti fondamentali per la produzione del Pane nero , attraverso il crivu, infatti, veniva scartato i